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sabato 18 gennaio 2014

DEEP IMPACT: LA NASA PRONTA PER LA MISSIONE SPAZIALE OSIRIS-REX

La NASA sta cercando persone per seguire minuto per minuto la  missione spaziale denominata Osiris-Rex, che vede il lancio di una sonda automatica per raggiungere l’Asteroide 1999 RQ36 (ritenuto potenzialmente pericoloso). Una volta giunta a destinazione, la sonda spaziale mapperà l’asteroide e atterrerà sulla sua superficie, prelevando frammenti di polvere  per studiare l’origine del sistema solare.

Chi desidera presentare una domanda per partecipare alla missione spaziale Osiris-Rex, deve registrarsi presso la sede NASA della Missione stessa e fornire il proprio nome e cognome, paese di residenza e il suo indirizzo e-mail. La domanda va presentata entro il 30 settembre 2014. 


La NASA promette di registrare tutti i nomi proposti su un microchip, oltre ai vari messaggi che verranno poi inseriti nel data base del computer di bordo della sonda.  I volontari, una volta registrati i messaggi nelle ‘Messaggerie per Bennu’ il programma potrà caricare e stampare il certificato o attestato di presenza, ufficialmente confermato dalla NASA, relativo alla partecipazione alla missione.

A seguito del lancio della sonda , il candidato prescelto, riceverà costantemente aggiornamenti circa la posizione della sonda e del resto della missione, fino a quando l’unità spaziale farà ritorno sulla Terra. 

OSIRIS-Rex è il primo progetto per studiare un asteroide con una sonda automatica. Si prevede che la sonda si avvicini al corpo celeste nel 2020 e sarà mantenuta in orbita intorno allo stesso asteroide, per circa sei mesi ad una distanza di cinque chilometri dalla sua superficie, che sarà mappata metro per metro.

Gli scienziati sceglieranno un luogo dove la sonda atterrerà e preleverà un campione di circa 60 grammi, prima di tornare a casa. Gli scienziati sperano che i campioni di roccia carbonica prelevati dall’asteroide possano gettare luce sulle origini del sistema solare, risalente a circa 4.500 milioni di anni fa. L’ asteroide 1999 RQ36 possiede un diametro di circa 500 metri ed è considerato il corpo celeste più pericoloso per il nostro pianeta da quelli noti fino ad oggi, in quanto ha una maggiore possibilità di collisione con la Terra intorno all’anno 2182.
Benu o Bennu è unadivinità zoomorfa del pantheon dell’antico Egitto, è un uccello mitologico consacrato al dio Ra e simbolo della nascita e della resurrezione dopo la morte, quindi, dell’eternità della vita. Collegato alla dottrina eliopolitana, viveva sulla pietra Benben posta nel tempio di Eliopoli.

All’inizio era rappresentato come una cutrettola, uccello della famiglia dei passeracei. Durante il Nuovo regno prese le sembianze di airone cenerino un trampoliere dal becco lungo e sottile e con due piume dietro al capo.

Si suppone che il nome Benu possa derivare da webwn, verbo egizio che significa “brillare”, “sorgere”: infatti, nelle raffigurazioni trovate sul Libro dei morti o in molti affreschi esso sembra sorgere dalle acque.

Per i greci divenne phoenix, la longeva e miracolosa fenice. Era il signore del giubileo reale, poiché simbolo della rinascita e del rinnovamento, come il Sole che all’alba rinasce e si rinnova. Le raffigurazioni di questa divinità sono presenti molto spesso nel Libro dei morti e nelle pitture parietali.

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